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Pochi parcheggi e lungolago poco fruibile: turismo in calo

L'inchiesta di Comodailynews racconta una situazione non facile per la città

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Il ponte della festa della Repubblica ha rappresentanto una perentesi felice in un inizio 2014 non propriamente felice per chi vive di turismo in città. Il pienone registrato lo scorso fine settimana ha invogliato la redazione di Comodailynews a chiedere ai gestori di hotel , ristoranti, bar e tabacchi se ci fosse un'effettiva ripresa nel capoluogo lariano. Ascoltando poi diverse opinioni ci siamo convinti che la situazione è ancora stagnante e non può bastare un inizio giugno positivo per invertire una tendenza altamente negativa con numeri davvero bassi registrati nella lunga stagione invernale appena conclusa.

In effetti girando per Como in questo mercoledì mattina si nota un colpo d'occhio particolare, tutta la folla straniera presente sino a lunedì è svanita a fronte di qualche piccolo gruppo di turisti americani e tedeschi con tanto di guida al seguito. E' evidente però che lo sciame di gente registrato domenica sul lungo lago sia ormai un ricordo probabilmente in attesa del prossimo fine settimana.

Siamo stati all'hotel Plinius e lì abbiamo incontrato la responsabile Monica Sala la quale ha spiegato quale sia la reale situazione del momento: "E' vero che nell'ultimo fine settimana abbiamo avuto il pienone, ma questi sono dati abbastanza preventivati, in generale tutta l'estate nei week end abbiamo dati confortanti, il problema semmai è la stagione invernale avara di soddisfazioni e i giorni feriali. Ritengo che la crisi non sia ancora superata, in tal senso basta verificare la percentuale di stranieri sul totale di presenze, gli italiani non raggiungono il 20%".

Spostandoci ancor più in centro troviamo l'hotel Firenze dove la situazione si mantiene su profili simili: "Qualche movimento in più in questi giorni c'è stato ma da qui a parlare di ripresa c'è ancora molta strada da superare - ha sottolineato la responsabile Antonella Lanfranconi - Il momento non è certamente entusiasmante, una volta gli uomini d'affari venivano a Como e soggiornavano tre giorni, oggi se trascorrono qui una notte è già molto. I problemi sul lungolago ha inciso sicuramente ma bisogna fare sicuramente di più per invertire il trend. Concordo sul fatto che il turismo straniero sia predominante, oggi quello italiano è legato al business ma come detto sono lontani i bei tempi. Un altro problema riguarda il fatto che il turista prenota all'ultimo momento di conseguenza impedisce ogni programmazione, fino a tre giorni prima la gente tende a non prenotare, aspettando fino a quando non è certa di poter soggiornare".

Il titolare del vicino Caffè Fontana è delle stesso avviso: "Ogni domenica notiamo tutti un grande flusso di gente, ma sono turisti pendolari, gente che arriva corredata di pranzo al sacco, al massimo entra per una bottiglietta d'acqua ma sono sempre meno i turisti che si fermano a pranzare. Ormai la gente per risparmiare si organizza da sè, i poteri economici di chi giunge in città sono limitati. Non dimentichiamo poi i problemi atavici di Como, abbiamo un lungo lago poco fruibile, senza dimenticare il problema dei parcheggi, se non risolviamo quest'ultimo dilemma difficilmente risolleveremo la situazione. In ogni caso rispetto ad anni fa abbiamo un turismo invernale bassissimo e non bastano di certo 3-4 giorni di pieno estivo per colmare il gap con l'inverno".

Infine ci siamo soffermati al tabacchi sito in Piazza Cavour parlando con il responsabile Maurizio Mauri: "Non c'è nessuna ripresa, abbiamo uno spettacolo paesaggistico incredibile, basterebbe poco  per attrarre turismo eppure a causa della carenza di parcheggi viviamo in una situazione di grande difficoltà. Il turista oggi arriva a Como nota che non ci sono i parcheggi e non si ferma, scegliendo altri luoghi dove trascorrere la giornata. Quei pochi che si fermano poi non tornano una seconda volta. Bisognerebbe fare di più anche sul lungo lago ma il problema principale rimangono i parcheggi. Inoltre anni fa si organizzavano grandi manifestazioni e concerti importanti oggi invece sono sempre più rare gli appuntamenti di un certo livello".

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