La passione per la Nazionale non conosce tempi di crisi, tra pochi minuti la città si paralizzerà, tutti saranno davanti al televisore a tifare l'Italia impegnata nello "spareggio" contro l'Uruguay. Sarà un dentro o fuori per gli azzurri e a Como la tensione inizia a serpeggiare tra le vie e le piazze. Molti lavoratori hanno chiesto mezz'ora di permesso, in molti impossibilitati ad essere a casa, si sono organizzati con televisori da ufficio o la vecchia e cara radiolina; i più tecnologici puntanto tutto su internet cercando aggiornamenti costanti. 

La Nazionale e i Mondiali sono un binomio che profuma di sacro per noi italiani, i bar stanno già iniziando a riempirsi (per la gioia dei commercianti), alle 18 vedremo la città fermarsi, pochissime auto in giro e tutti inchiodati davanti alla schermo. Il Mondiale dell'Italia non può e non deve finire oggi. Tutti insieme appassionatamente abbracciati a vivere insieme questi novanta minuti, poi si tornerà a pensare alla vita reale, ai problemi che ci circondano, ma per un'ora e mezza Como ha fatto la sua scelta.