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Ospedale Sant'Anna, poca sintonia con il Robot Da Vinci

Utilizzato solo 78 volte in tre anni, il consigliere regionale Gaffuri chiede spiegazioni

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Il robot Da Vinci e l'Ospedale Sant'Anna, un binomio utilizzato solo 78 volte dal 2010. Stiamo parlando di una sofisticata apparecchiatura, costata 2,66 milioni di euro in servizio dal 2010 all'ospedale Sant'Anna di Como e in altri 9 ospedali lombardi, acquistata perché in grado di assistere i chirurghi in delicate operazioni a fegato, pancreas e su tumori ginecologici e urologici, garantendo altissima precisione e minore invasività.

Il Da Vinci rappresenta di fatto l'evoluzione della chirurgia laparoscopica e permette tempi di ripresa del paziente molto più rapidi, riducendo significativamente le complicazioni post operatorie.

Il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri ha chiesto conto del suo utilizzo e, alla sua interrogazione ha risposto questa mattina l'assessore alla sanità Mario Mantovani. A quanto ha spiegato l'assessore, una parte delle complicazioni sarebbe data dal difficile addestramento dei medici e dal costo delle componenti "di consumo" del macchinario. Una spiegazione che non convince il Pd, che rimarca come si sia molto lontani dall'effettuare i tre interventi al giorno previsti per utilizzare l'apparecchiatura in modo efficiente.

"I numeri parlano da sé - commenta Gaffuri - da tre interventi al giorno previsti per portare a regime l'apparecchiatura siamo giunti a 78 interventi in tre anni. Non è pensabile addossare la responsabilità ai medici, evidentemente c'è stata incapacità programmatoria e gestionale, che si nasconde dietro carenze di budget. Nelle prossime settimane verificheremo se lo stesso problema riguardi anche negli altri nove ospedali in cui il Da Vinci è in funzione"

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