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Questo giovedì andiamo a visitare....Il Santuario della Madonna di Campoè

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Cari lettori e amici di comodailynews.net, vogliamo chiedervi quanti di voi conosco lo splendido santuario della Madonna di Campoè. Speriamo e crediamo che la risposta positiva sia alta ma vogliamo comunque farvi, seppur per pochi attimi, farvi riassaporare i profumi dell'aria che si respirà nei pressi di quel santuario, un binomia di preghiera unito alla natura.

Per giungere a Campoè la strada è una sola, dobbiamo prima arrivare a Caglio e una volta raggiunto il paese dobbiamo addentrarci tra le vie interne e salire fino ai piedi del monte Palanzone dove, sulla destra, troveremo il Santuario.

Intorno un grande silenzio avvolge il luogo santo, periodicamente qualche cane che abbaia, lo sgambettio di qualche cerbiatto ma per il resto solo e soltanto tanto silenzio. Il saluto di qualche viandante interrompe per un momento il momento di riflessione, un veloce scambio sorridente di sguardi e poi ognuno per la sua strada, intenti nella contemplazione di tanto splendore.

E' spesso chiuso il Santuario e per non sbagliare giorno e trovarlo chiuso meglio recarsi il sabato pomeriggio quando tanti fedeli accorrono per rivolgersi alla Madonna apparsa qui nel 1626, quando Maria apparve ad una ragazza del paese, gravemente malata e che venne guarita definitivamente.

La Chiesa nasce però prima del 1626, in epoca mediale anche se col tempo subì diverse ristrotturazioni. Al suo interno è bello ammirare le immagini ritraenti gli episodi della vita di Maria, alcuni sostengono che al suo interno vi sia persino un piccolo frammento del velo della Madonna, bagnato del sangue di Gesù sotto la croce, consegnato da Ulderico Carpano e trasferita nel 1729. L'immagine principale rimane comunque la “Madonna del Latte”, risalente al 1508, che rappresenta Maria con Gesù Bambino seduto in grembo al momento dell’allattamento.

Campoè in fin dei conti è questa, non un Santuario dalle grandi dimensioni ma un luogo di preghiera, un piccolo rifugio dove trovare quella pace e quella serenità che per tanti può davvero significare un piccolo miracolo.

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