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Inchiesta Cdn: La lenta agonia del Piroscafo Patria

In molti hanno segnalato la triste situazione del glorioso natante. Ancora nei pressi di Villa Olmo in modo assolutamente poco sicuro.

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Forse si potrebbe fare qualcosa. Forse si dovrebbe fare qualcosa. In tanti hanno segnalato la lenta agonia con cui deve sopravvivere il glorioso Piroscafo Patria. Ancorato in modo provvisorio e senza eccessiva cura al pontile del giardino di Villa Olmo a dei piloni, è costretto dal moto ondoso, a scontrarsi continuamente contro di essi danneggiando o mettendo a serio rischio l'incolumità della carreggiata. 

Il Piroscafo Patria è nel cuore di tutti i lariani, nato ufficialmente nel lontano 1926, prima con il nome Savoia e solo seguentemente sostituito con Patria. Con il tempo il Piroscafo cade in disuso e nel 2005 per evitare una crisi ingloriosa viene acquistato per la simbolica cifra di un euro dalla Provincia di Como la quale indice subito una gara di solidarietà al fine di ridare vita al natante. Il 27 maggio 2013 il Patria torna ufficialmente in vita dopo una spesa complessiva di 3 milioni e 415 mila euro. 

La preoccupazione di molti (sono sul punto di nascere gruppi persino sui social network) è che presto il Patria debba essere costretto a nuovi lavori di ristrotturazione, quei rumori di piloni contro la fiancata rappresentano un suono sibilo e continuo che colpisce il cuore dei comaschi. Qualcuno ha chiesto di mettere una coperta, altri hanno proposto del materiale di gomma, insomma qualcosa che attutisca i colpi ogni volta che il Patria sbatte contro i piloni spinto dal moto ondoso frutto di altre navi passeggere. Mentre il Concordia, altro storico gemello piroscafo, attende  nei cantieri navali un doveroso restauro, il Patria continua il suo ondeggiare sul Lago nella speranza che qualcuno possa presto metterlo al riparo da altri danni. 

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