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Galimberti, Confartigianato: "Non c'è ripresa ma solo rallentamento della caduta"

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I dati congiunturali del secondo trimestre elaborati da Unioncamere Lombardia parlano chiaro. "E’ in atto un processo di decelerazione dell’apparente risalita avviata a fine 2013; questo è quanto desumiamo dai dati della congiuntura. I dati ci confermano, purtroppo, che avevamo visto giusto, utilizzando la giusta cautela e parlando di rallentamento della caduta e non di ripresa". E’ il primo commento di Marco Galimberti, Presidente di Confartigianato Como e Vice Presidente di Confartigianato Lombardia. Il dato negativo che contraddistingue la produzione artigiana della provincia di Como, conferma la sensazione che avevamo della sofferenza delle nostre imprese, rispetto agli annunci di una ripresa che i numeri confermano essere ancora lontana. Il nostro è un territorio difficile. Schiacciati a sud da Milano, arginati a nord dal confine con la Svizzera le nostre imprese faticano ad emergere in un mercato interno in cui la competizione è ancora forte e gli spazi di crescita limitati. I dati generali che invece emergono dalle analisi, sono riconducibili ad un unico riferimento: il ridimensionamento delle speranza di crescita. Tutti i principali centri di previsione internazionale hanno rivisto al ribasso le stime della crescita mondiale per il 2014. In questo contesto, l’Unione Monetaria non fa eccezione, così come, in un processo a catena, succede per l’Italia in generale e la Lombardia in particolare. Ad uno sguardo più approfondito, sembrerebbe che il responsabile maggiore di questa dinamica sia il crollo del commercio estero registrato nel primo trimestre del 2014 che avrebbe esteso i suoi effetti sul secondo trimestre, ma starebbe esaurendo il suo impatto negativo nei trimestri successivi".

"I primi provvedimenti messi in atto dal Governo – sottolinea il segretario generale di Confartigianato Francesco Chirico - non hanno dato i risultati sperati e soprattutto l’allungarsi dei tempi di attuazione non hanno prodotto gli effetti positivi su cui l’esecutivo contava. I dati presentati da Unioncamere confermano che per il sistema economico ci vuole ben altro degli annunci. Bisogna fare in fretta e con provvedimenti mirati e concreti a sostenere le imprese".

"Dal nostro punto di vista – conclude Galimberti – abbiamo fiducia nel futuro delle nostre imprese che non hanno perso la voglia di innovare e cambiare. Questo è evidente soprattutto per alcuni settori del comparto artigiano, come il tessile e la meccanica, per cui oggi è in atto una fase di stabilizzazione dei processi strutturali di cambiamento messi in atto in questi anni per rimanere sul mercato. Il rigenerare, il ripensare e il rimettersi in gioco su un mercato diverso rispetto a quello del periodo pre-crisi può essere la strategia corretta. Proprio per questo noi da tempo affianchiamo le nostre imprese sostenendole nel cambiamento necessario per poter continuare a fare bene il proprio mestiere".

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