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Riso, parla assessore Fava: "Produttori da tutelare, situazione difficile"

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 Sulla crisi del riso e le importazioni a dazio zero dai Paesi del Sud Est asiatico, l'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, ha scritto al collega Fabrizio Nardoni, coordinatore del settore primario alla Conferenza delle Regioni, chiedendo l'inserimento del "tema della tutela della produzione risicola italiana all'ordine del giorno della prossima Commissione Politiche agricole".

LA DENUNCIA DI FAVA - Nella missiva che l'assessore Fava ha inviato a Nardoni si riassumono i motivi della richiesta. "Il comparto risicolo di tutte le regioni italiane - scrive Fava - è particolarmente danneggiato dalla concorrenza sleale del riso di importazione a dazio zero (dalla Cambogia in particolare, ma in generale di provenienza asiatica). L'intero settore della produzione risicola di Lombardia e Piemonte è ormai a rischio sopravvivenza".

INCONTRO COL PRESIDENTE - L'assessore Fava ha incontrato, insieme al presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, i vertici regionali di Coldiretti, scesi in piazza per sensibilizzare l'attenzione sulle conseguenze negative delle imprese risicole del Nord, se dovesse perdurare l'import dell'Unione europea di prodotto asiatico, senza alcuna gabella. Solo nel primo trimestre dell'anno le importazioni a dazio zero di riso cambogiano hanno registrato un boom del 360 per cento.

CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA - "La Lombardia, il Piemonte e il Veneto producono oltre il 90% del riso nazionale - ricorda l'assessore Fava - con caratteristiche qualitative superiori ad altre produzioni a livello mondiale. La situazione attuale non è più sostenibile per le imprese del Nord, se non si applicherà la clausola di salvaguardia rischiamo di dire addio a un comparto che caratterizza specifici territori della macroregione agricola settentrionale".

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