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Viaggiamo ancora nella Storia: La Chiesa di S. Michele a Valbrona, quel giorno che S.Carlo Borromeo passò da Visino

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Cosa c'è di meglio in un giovedì pomeriggio tipicamente estivo, fare un tuffo nel passato per cercare di riassaporare, seppur con la fantasia, il meraglioso profumo della storia. E quale realtà più di una Chiesa di campagna può emanare simili sensazioni? Il viaggio di comodailynews odierno è diretto a una chiesetta davvero seminascosta ma che molti di voi, appassionati d'arte in primis, conosceranno. Vogliamo scrivere della chiesa di San Michele a Valbrona. 

San Michele e Valbrona, un binomio che farà battere il cuore a molti di voi mentre altri si porranno diversi punti interrogativi non conoscendone la provenienza. Per chi invece abita nei dintorni, per i villeggianti milanesi che vedono nella Valbrona un ottimo rifugio dal caotico capoluogo, San Michele è un punto di riferimento, la sua visita, una sosta anche solo all'esterno visto la sua frequente chiusura, è una tappa quasi obbligatoria.

Chiesa di epoca tardo medievale e costruita nei primi del 1400, San Michele offre non solo dal punto emotivo ma soprattutto artistico le maggiori sensazioni. Situata nella frazione di Visino, varcato l'ingresso si possono ammirare preziosi affreschi o dipinti del Bergognone, dell'Appiani, del Morazzone e del Crespi, opere che la rendono unica e tra le più apprezzate di tutta l'area montana e non solo.

Detto che inizialmente rappresentava la parrocchiale e intorno si seppellivano i morti, è importante sottolineare che,  dagli atti di Visita di S. Carlo Borromeo si ha notizia che era consacrata, ed era abbastanza grande per la popolazione e, per ricordare ai posteri la visita del Santo Arcivescovo, si pose una lapide all'interno della chiesa con la seguente epigrafe:  Aedem Michaeli Partono celesti Demonum potenti – prisca Municipum religione Sacram – Sanctus Carolus Borromeus perlustravit. – cunctaque Curiae composuit. Die VII Kal. Nov. MDXXXC

La volta e il coro vennero istituite solo più avanti nel 1600, e la torre venne innalzata nel 1667 con le seguenti iscrizioni:

I. Ecce crucem Domini, fugite partes adversae, vicit Leo, 1723.-
II. A fulgure et tempestate libera nos, Domine, 1723. –
III. Maria Virgo Deipara, S. Michael protector noster, coeterique celestes, quorum imagines infra descriptae sunt ab omni malo nos tueantur, 1634.

Riuscire a entrare nella chiesetta di San Michele è davvero un tuffo nel tempo, un luogo che auguriamo tutti di poter andar a visitare il prima possibile per riconquistare per qualche minuto un momento di relax, di pace, una vera riconciliazione con il mondo e con i suoi valori oggi completamente annebbiati dallo stress e dalla fretta quotidiana.

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