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Frontalieri comaschi, la marcia dei 25.000

Cresce il numero di comaschi che lavorano oltre confine, inutili le restrizioni frontaliere

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Sono 25.000 i residenti comaschi che ogni mattina lasciano il capoluogo lariano per oltrepassare il confine andando a lavorare in Svizzera. I numeri forniti dall'ufficio federale di Statistica riportano una situazione sempre più sorprendente. Nel Canton Ticino l'atmosfera non è certamente delle più serene, il consiglio federale sta lavorando a una proposta di legge per contingentare il loro numero mentre è recente in Svizzera il dibattito sul referendum riguardo l'immigrazione di massa. Tutti i tentativi di limitare il fenomeno però sembrano non trovare efficacia, sarà la crisi italiana, l'incertezza sul futuro o i salari bassi, sempre più cittadini trovano la propria fonte di sussistenza nel Canton Ticino.

I dati generali parlano di 60.305 lavoratori italiani, con una crescita dello 0,8% rispetto a febbraio, mentre se rapportiamo il dato al maggio 2013 l'incremento si attesta intorno al 6,8%, dati significativi, che mettono Como dietro solamente a Varese (27.000) come città con il maggior numero di frontalieri, staccando decisamente Sondrio.

Tale fenomeno non giunge solo dall'Italia ma anche i cugini francesi adottano la medesima strategia, 148.000 transalpini lasciano la Francia per andar a lavorare in Svizzera, nella regione del Lemano; inferiore (66.223) ma sempre rilevante il numero di tedeschi frontalieri. Importanti anche i dati relativi alla tipologia dei lavori effettuati oltre confine, si tratta per lo più di lavori non qualificati, in secondo piano le professioni tecniche e artigianali.

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