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Nardone e "Il Predestinato" conquistano ancora una volta il pubblico: Grande successo alla Ubik

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Quasi cento persone hanno assistito alla presentazione del "Predestinato" di Alessandro Nardone organizzata presso la libreria Ubik di Como. Un grande successo in termini di appalusi e di consensi già vissuto nelle precedenti "prime" del romanzo che sta letteralmente conquistanto il pubblico.

“Questa presentazione ha, per me, un sapore tutto particolare, visto che Como è la mia città, per questo ho fortemente voluto una presentazione comasca in tutto e per tutto - ha sottolineato Nardone - Infatti, seduti qui con me ci sono due cari amici che sicuramente conoscerete: Andrea Bernasconi ed Andrea Balzaretti. Il primo, perché oltre ad aver apprezzato il libro, ha vissuto negli Stati Uniti, esperienza che gli ha consentito di cogliere alcuni importanti aspetti del romanzo, ed il secondo perché è stato tra coloro i quali mi hanno spronato ed incoraggiato sin dall’inizio".

Grande compiacimento traspare anche dalle parole di Andrea Balzaretti: “Quando ho letto Il Predestinato, confesso che mi è piaciuto a tal punto che, una volta letta l’ultima riga, mi sono dispiaciuto perché era già finito. Alessandro è riuscito a scrivere quello che, a mio parere, ha tutte le carte in regola per diventare un bestseller non solo italiano, ma anche mondiale. È davvero, come ha scritto qualcuno, un romanzo americano scritto da un italiano. Chiunque di noi ricorda, ad esempio, dov’era e cosa faceva l’11 settembre del 2001: ebbene, Alessandro è riuscito a descrivere quei tragici fatti in modo talmente esemplare, da farceli letteralmente rivivere, come se fossimo stati li, a Manhattan.

"Alessandro è riuscito a miscelare diversi elementi di estrema attualità come, ad esempio, lo scandalo Datagate - ha sottolineato Andrea Bernasconi - Il suo romanzo, oltre ad essere avvincente, ci aiuta a farci riflettere su di un argomento al quale a mio parere, in Italia, non si è data abbastanza importanza, ovvero che siamo tutti intercettati. Pensateci, dai telefonini, ad internet passando per le carte di credito: qualsiasi cosa facciamo o diciamo è tracciata, schedata. Il punto è, come si chiede il protagonista, se sia giusto oppure no, sacrificare la nostra privacy in luogo della sicurezza. Beh, personalmente, non avendo nulla da nascondere, è un prezzo che pago volentieri. Concludo dicendo che mi aspetto che di questo romanzo – che ho divorato – facciano presto un film".

Conclusione di conferenza ancora con le parole di Alessandro Nardone: “La morale del romanzo è esattamente questa: fino a che punto è giusto che venga limitata la nostra libertà personale in nome della sicurezza nazionale? È il quesito che si pone Alex Anderson, il protagonista del romanzo, e sul quale io stesso continuo a riflettere. 

Prossimo appuntamento e prossimi ondata di consensi giovedì prossimo 11 settembre, presso il museo Fermo Immagine di via Glick 45, alle ore 20.45.

 

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