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Lucini: "Como, città messaggera di pace non può rimanere indifferente a tanta sofferenza e odio"

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All’indomani delle lettere inviate dal sindaco di Como Mario Lucini alle città gemelle di Nablus (Palestina) e Netanya (Israele) - entrambe le città hanno risposto, manifestando la necessità che si trovi una soluzione al conflitto - un nuovo appello alla pace è arrivato nelle ultime ore dall’unione dei sindaci della Catalogna e dal primo cittadino di Sarajevo. L’appello è stato trasmesso a Mayors for peace, associazione di cui, dagli anni Ottanta, anche la città di Como fa parte, insieme ai sindaci della Catalogna e a Sarajevo. Mayors for Peace è un’organizzazione non governativa, promossa dalle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki; è costituita da enti locali di tutto il mondo ed è registrata al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Tra i suoi obiettivi, figura la realizzazione di “2020Vision”, un piano mirato all’abolizione delle armi nucleari entro il 2020, l’anno in cui il mondo ricorderà i 75 anni del bombardamento atomico del Giappone (75 anni è il lasso di tempo che, all’indomani dell’esposione nucleare, venne considerato dagli scienziati come il periodo necessario affinché la vegetazione potesse tornare a crescere). “Porre immediatamente fine al conflitto armato in atto a Gaza” la richiesta accorata dei sindaci della Catalogna e di Sarajevo e sottoscritta da Mayors for Peace. “E’ estremamente riprovevole - scrive Yasuyoshi Komizo, segretario generale di Mayors for Peace - che persone innocenti abbiano perso la propria vita, a causa dell’uso delle armi. Mayors for Peace richiama tutte le sue città affinchè si trovino insieme le strade per realizzare il condiviso obiettivo di avere un mondo libero dalle guerre”. “Como, città messaggera di pace - aggiunge il sindaco di Como, Mario Lucini - non può restare in silenzio di fronte a tanta sofferenza e a tanto odio. E’ necessario, oltre che urgente, che si trovi una soluzione pacifica al conflitto che da anni vede palestinesi ed israeliani schierati gli uni contro gli altri”.

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