Troppo affascinante il salto nel tempo dell'ultima opera del maggiore storico della medicina italiano, Giorgio Cosmacini scritta insieme a Giorgio Cavalleri per non incuriosire noi di comodailynews.net. 10 anni (1935-1945 edito da NodoLibri. Questo il titolo del nuovo libro prossimo all'uscita, un testo che ci consente un meraviglioso salto nel passato, riaffrontando tante storie che hanno coinvolte la nostra Como ma che rappresentano l'Italia intera.
10 anni è sia il periodo su cui spazia il libro, ma sono anche gli anni di differenza tra i due autori. Citazione questa non di poco conto in quanto mentre Cavalleri all'interno del libro parlerà della sua Como attraverso importanti testimonianze, Cosmacini potrà raccontare la duplice esperienza, prima di vacanziero e poi di sfollato con tutte le conseguenze che comportano esperienze simili.
"Il libro è diviso in due parti - ha spiegato Giorgio Cosmacini - prebellica e gli anni della guerra. A sua volta dobbiamo fare una seconda divisione tra l'esperienza vissuta da me e quella raccontata da Cavalleri. Personalmente ho vissuto due tipologie di "vite", nella prima parte dal 1935 al 1942 racconto l'area della Val d'Intelvi, in particolare Ramponio come villeggiante, mentre negli ultimi tre anni devo descrivere il paese in qualità di sfollato a causa dei bombardamenti su Milano. Si tratta di un viaggio nel passato, dove attraverso passaggi fondamentali a livello personali, dall'infanzia all'adolescenza, fino alla prima giovinezza. Si passa poi dalla dittatura alla democrazia. Quante situazioni si sono succedute in quegli anni, senza dimenticare tutte le emozioni positive e negative, come il vedere per la prima volta la gente morire".
Cosmacini riflettendo sui mutamenti avvenuti nell'area lariana da quel tempo ad oggi ha commentato: "Vi sono tre realtà fisse, il lago, la mntagna e la natura. Il resto invece è soggetto a cambiamenti più veloci, è un mondo diverso da quello passato, ma tutto il mondo è in evoluzione. Rimango affettivamente sempre legato a queste terre".
"Non voglio guardare al passato con toni nostalgici - ha aggiunto Giorgio Cavalleri - certo, oggi viviamo in un livello culturale decisamente peggiorato. E' un libro di forti emozioni, io personalmente ho scritto il testo in un momento particolare della mia vita ed è simbolo di una grande amicizia con il professor Cosmacini. L'unico ricordo della guerra è un fatto accaduto ad Albate, quando venne bombardata la Polveriera".
Presentazione in grande stile dunque per 10 anni (1935-1945) il prossimo 6 settembre a Villa Sucota.