"Addio Valsolda, pensò. E adesso voglio salutare anche voialtre", riferendosi alle amate piante del giardino stupendo affacciato sul Ceresio comasco. Comodailynews vuole oggi approfondire la storia di uno dei personaggi che più ha legato la sua storia alla provincia di Como, stiamo parlando di Antonio Fogazzaro. Lo scrittore nato nel 1842 ben presto scoprirà nell'area comasca frontaliera un vero amore incontrastato. Ottenuta una prima popolarità con Miranda, la storia di un amore irrealizzato che conquistò in fretta il pubblico lettore, compose la sua prima raccolta di poesie "Valsolda", legata al paesino della provincia di Como affacciato sul lago di Lugano. In "Valsolda" Fogazzaro privilegia la nota paesistica, il suo verseggiare è ricco di musicalità e di immagini anche se la mancanza di note personali gli impedisce di ottenere gli stessi successi della precedente opera.
A quel punto Fogazzaro decise di tralasciare la poesia per dedicarsi alla prosa senza però abbandonare il suo amore per Como e le sue terre. Scrive Malombra, una storia di presunte reincarnazioni, di vendette, di conti e di figlie belle e psicotiche, tutto questo ambientato dove? Ovviamente in provincia di Como, più precisamente sul lago del Segrino dove Malombra scomparirà per sempre facendo perdere le sue tracce, il Palazzo dove si svolge la vita di Malombra è Villa Pliniana tanto per non allontanarci dal contesto lariano.
Scritto ciò, arriviamo all'opera principe di Fogazzaro, il Capolavoro per eccellenza: Piccolo mondo antico. Per capire quel "mondo" dobbiamo compiere una retromarcia sino al 1889 e ai concetti di classi sociali forse mai completamente passati di moda. E' conosciuta al mondo la storia del nobile Franco Maironi e della piccolo borghese Luisa Rigey, tra i quali si intromette la filoaustriaca marchesa Orsola, nonna di Franco. In una lunga serie di vicissitudini la coppia si sfalda e la povera Maria, figlia dei due muore annegando nel lago di Lugano. Da quel momento il cammino di Franco e Luisa è lontano fino a quando la coppia non si ritrova all'Isola Bella dove Franco è pronto a imbarcarsi per raggiungere la riva lombarda del lago Maggiore e combattere con le truppe italiane.
La provincia di Como è ricca di tracce lasciate da Antonio Fogazzaro, la stessa val d'Intelvi, l'orrido di Osteno, tutti ricordi, passaggi che ci portano a confermare che la figura dello scrittore, nonostante i 103 anni dalla sua morte, è più viva che mai nei ricordi lariani.